Le Beaujolais Nouveau est arrivè
di Martina De Meis

29 ottobre 2014

“Le Beaujolais Nouveau est arrivè”. Questo il grido che, negli anni sessanta, precisamente il giorno del 15 novembre, riempiva le piazze, di Lione prima e di Parigi poi, annunciando l’arrivo del nuovo millesimato dell’anno.
Il Beaujolais Nouveau è un vino nuovo, “un vino pieno e agile come uno scoiattolo nei boschi”, un vino che “saltella, scintilla, frigge” così, infatti, il poeta del 1200, Jean Bodel d’Arras, lo definisce, attraverso le parole di un banditore di vino dell’epoca, nella sua opera Le Jeu de Sant-Nicolas. Oggi il Beaujolais Nouveau ha raggiunto una fama tale da essere conosciuto, commercializzato ed apprezzato in quasi tutto il mondo e, affinché tutte le parti del mondo possano degustarlo, per la prima volta dell’anno, lo stesso giorno, si è deciso di posticiparne l’uscita, solitamente celebrata con la cosiddetta Fête du Déblocage, al terzo giovedì del mese di novembre.
Il Pays Beaujolais, la zona dove il Beaujolais Nouveau è prodotto, sorge in una regione collinosa situata a nord di Lione, tra la valle della Saona a est e la valle della Loira ad ovest. Qui a farla da padrone è il vitigno precoce Gamay Noir a Jus Blanc, le cui uve, piccole ed estremamente fruttate, sono le uniche a poter essere utilizzate per la produzione di tale vino.
Due sono le denominazioni per il beaujolais nouveau: i Beaujolais e i Beaujolais-Villages. le cui caratteristiche variano a seconda dei terroirs e della perizia-passione dei singoli produttori.   Ciò che rende i Beaujolais, nouveau, é la tecnica di vinificazione, caratterizzata dalla combinazione di una fermentazione tradizionale ed una macerazione semi-carbonica interamente naturale”. Le uve vengono raccolte manualmente, al fine di preservare l’integrità dei grappoli, che vengono poi posti a macerare in recipiente stagno.
Quelli che si trovano più in basso, schiacciati dal peso sovrastante, cominciano a produrre anidride carbonica, che innesca un veloce processo di auto-fermentazione, in grado di conferire al non troppo prossimo futuro vino il suo tipico aroma fruttato, caratterizzato in particolare da sentori di fragola, lamponi e frutti di bosco, da grande morbidezza e da livelli tannici bassi, particolare che permette, sì, al vino di essere bevuto subito, ma che, tuttavia, gli preclude l’invecchiamento. Ciò che distingue i Beaujolais dai Beaujoulas-Village è la differente durata della macerazione, che è di quattro giorni per i primi, mentre arriva ai dieci per i secondi; una più duratura permanenza delle uve nei contenitori stagni consente lo sviluppo di aromi di conservazione e di una struttura tannica più corposa che permette ai Villages di resistere meglio, rispetto ai Beaujolais, all’invecchiamento. Il Beaujolais Nouveau si presenta, alla vista di un colore vivace e brillante che va dal rosso fino al rosso porpora intenso, con riflessi violacei; ne esiste anche una varietà bianca, il Beaujolais Blanc, prodotto sempre nella medesima zona, ma in un’area di piccolissime dimensioni coltivata a Chardonnay.
Per quanto riguarda gli abbinamenti, il Beaujolais Nouveau ben si sposa con i sapori prettamente autunnali, come le castagne, in tutte le loro declinazioni, i funghi, freschi o secchi che siano, ed anche con i carciofi, che in genere sono un ortaggio difficile da abbinare.