Sauternes: l'Oro liquido
di Marco Mariani

1 aprile 2014

A distanza di più di cento anni, quando alla fine del XIX secolo, un californiano e due nativi del nord America tra cui l’ormai famoso Skookum Jim Mason, scoprirono per la prima volta dei ricchi giacimenti d’oro nel territorio dello Yukon nel Canada occidentale, dando inizio alla leggendaria “corsa all’oro del Klondike”, venerdì scorso anche io sono stato protagonista di una nuova ed entusiasmante avventura, alla ricerca di un elemento altrettanto prezioso…l’ORO liquido.

Io e altri 50 “pionieri” , siamo approdati nel territorio di Frascati e precisamente presso la Delegazione AIS Castelli Romani dove eravamo convinti di poter trovare questo particolare oro che da tempo stavamo cercando.

A capitanare la spedizione c’era Armando Castagno, la guida migliore che potevamo trovare, viaggiatore esperto nonché profondo conoscitore dei personaggi e dei luoghi dove questo bene così prezioso ha origine. E’ arrivato il momento, tutti seduti..si parte.

La zona che andremo ad esplorare si chiama Sauternais e si trova in Francia, più precisamente 40 km a sud di Bordeaux e l’AOC di riferimento ha un nome magico Sauternes. 250 produttori dislocati su 2.000 ha , producono c.ca 5,5 milioni di bottiglie utilizzando i 3 vitigni autorizzati : Semillon, utilizzato per circa l’80%della produzione, poi Sauvignon blance in piccolissima percentuale il Muscadelle; questi i numeri di questa zona vitivinicola così straordinaria.

Il nostro capo spedizione Armando Castagno, ci guida in questo viaggio offrendoci una dettagliatissima analisi sulla conformazione geologica del terreno,un incredibile multistrato di materiale composto nella parte iniziale da roccia calcarea originatasi nell’Oligocene inferiore e ricchissima di fossili marini, poi sabbia, argilla e ghiaia per una profondità che arriva fino a 5 metri.

 

Ma il ruolo di vero protagonista in questo habitat così particolare lo detiene il fiume Cironne, che con le sue acque gelide provoca la formazione delle nebbie grazie alle quali si sviluppa la muffa grigia, nota con il più famoso nome di Botrytis Cinerea. Temuta dalla maggior parte dei produttori vitivinicoli, in questa zona è attesa per tutto l’anno in quanto svolge un azione fondamentale perché attaccando l’acino e nutrendosi dell’acqua contenuta all’interno innalza di conseguenza la concentrazione degli zuccheri e al tempo stesso, conferisce delle caratteristiche uniche al vino che ne verrà poi realizzato.

Sorvolando idealmente i terreni vitati della zona, notiamo come questi siano presenti su terreni sostanzialmente pianeggianti (0-50 mt slm) e contemporaneamente , di quanto l’altitudine incida positivamente sulla qualità evidenziando le rare eccezioni in cui l’altezza arrivi ai 70 mt slm , dove non a caso troviamo le tre aziende più rappresentative;Guiraud e Rieussec entrambi Premiers Crus Classès e ovviamente, Château d’Yquem, l’unico a potersi fregiare della denominazione Premier Cru Classé Supèrior in base all’antica classificazione del 1855 .

Dopo aver analizzato i vari vigneti crus della zona, il viaggio arriva al momento che tutti attendevamo, l’attesa è stata ripagata… I sommeliers entrano in sala e tutti osserviamo con trepida attesa le bottiglie che sorreggono in mano…si avvicinano ai bicchieri e ciò che ne viene versato all’interno è ..ORO liquido.

Una luce incredibile riempie i cinque calici da degustazione . Veniamo subito ammaliati dagli effluvi inconfondibilmente varietali minerali e di trementina donati dalla “muffa nobile” del primo Sauternes in degustazione, Château Latour Blanc in una grande annata come la 2007, mentre la freschezza e la gessosa mineralità da un lato con la morbidezza della frutta candita dall’altra bilanciano perfettamente le sensazioni gusto-olfattive, regalando subito un quadro molto chiaro di quello che sarà il prosieguo del nostro percorso.

Nel secondo calice troviamo lo Château Climens del 2005, un nettare da 100% Semillon che regala una nota minerale e di trementina molto netta, accompagnata una scia più fresca e agrumata con accenni di bergamotto. In bocca esplode in un vortice di sensazioni che ripropongono quelle percepite in fase olfattiva nella quale emerge una suadente nota di miele.

Nel mettere il naso nel terzo bicchiere, si ha quasi la sensazione di essere aggrediti da un “morso” di Botrytis, tanto è la sensazione olfattiva dirompente del terzo SauternesChâteau Sigalas Rabaud 2001, al quale seguono soffi di miele, arancia candita e nocciola. Dirompente!

Si arriva al quarto bicchiere ed è impossibile non fermarsi ad osservare la luce e la brillantezza sprigionata dal vino che c’è all’interno. Château d’Yquem 1996..un “lingotto” d’oro allo stato liquido, un caleidoscopio di sensazioni, ha qualcosa di magico che non credo di saper descrivere …auguro a tutti di provarlo almeno una volta nella vita (a me qualcuna di più..). Da bere sempre, giorno e notte, non so se allunga la vita ma la rende sicuramente più bella ed interessante.

Si chiude in bellezza con lo Château Sudiront 1975, un giovanotto di quasi 40 anni che si presenta all’analisi olfattiva con un impronta decisa di frutta tropicale e piacevolmente minerale , caratteristiche che si ripropongono fedelmente all’assaggio , il tutto sorretto da una incredibile quanto mai sorprende freschezza e acidità che ci impongono un secondo sguardo all’etichette per controllarne l’annata. Inimmaginabile.

La nostra avventura si conclude qui, consapevoli che quest’incredibile esperienza sensoriale che abbiamo vissuto ci ha reso più ricchi , il tutto grazie ad una cosa tanto preziosa da far invidia al famoso pioniere del Klondike Skookum Jim Mason , sono sicuro che se l’avesse conosciuto,anche lui avrebbe voluto far parte della spedizione alla scoperta del Sauternes , il nostro ORO liquido.